martedì 2 febbraio 2016

Giornata della memoria a Mestrino



Pochi ma buoni






Inaspettatamente pochi partecipanti ad un appuntamento annuale che a Mestrino ottiene di solito la presenza di centinaia di persone. Ma i pochi che c'erano sono rimasti sicuramente affascinati dalla testimonianza dell'avv. Parenzo e dalla sua minuziosa ricostruzione delle vicende dalla comunità ebraica nel Veneto e a Padova. 
Quando si è giunti alla storia recente, alle leggi razziali e alle persecuzione avvenute nel nostro stesso territorio, qualcuno ha potuto scoprire l'esistenza dei campi di detenzione padovani, anticamera dell'internamento nei luoghi di sterminio. Villa Venier di Vo' Vecchio era uno di questi. 
Naturalmente, particolare da non dimenticare, in questi luoghi si arrivava grazie alla solerte azione delle forze dell'ordine repubblichine e alle delazioni dei "buoni" concittadini, molti, troppi in rapporto ai pochi "giusti" che hanno salvato numerosi concittadini ebrei.
Quando si è parlato poi della avventurosa fuga della famiglia Parenzo in Svizzera, si sono fatte strada interessanti analogie con la situazione dei profughi odierni. La civilissima e pacifica Svizzera osservava, sebbene a tratti, la politica dei respingimenti: troppe presenze estranee probabilmente avrebbero messo in crisi la tranquillità e il relativo benessere elvetico, ma l'alternativa poteva essere, e lo fu per molti, lo sterminio. 
I cultori contemporanei dei respingimenti non dovrebbero far altro che meditare e non lucrare sulle legittime paure delle persone.
Ma, si sa, la storia poco o nulla insegna e quasi nessuno capisce che quanto vede per adesso sugli schermi televisivi, un giorno potrebbe osservarlo dal balcone di casa.  
La discussione e la riflessione su questi e altri temi analoghi ha inchiodato per oltre un'ora di dibattito i partecipanti, che, seppur pochi, ne sono usciti soddisfatti e arricchiti.    

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