venerdì 28 luglio 2017

Intervista a Ermanno Maria Signorelli.

Signorelli in una foto di Alberto Still

Fatti, anzi musica, contro il disagio culturale e sociale.





Nota: Ermanno Signorelli è stato già per due volte ospite della rassegna musicale di ottobre dell'Associazione Storia e Vita

Fonte: paolomenallo.blogspot.it

Abbiamo intervistato il noto jazzista padovano Ermanno Maria Signorelli, in partenza  per Felsőörs, la località ungherese sul lago Balaton, sede dello  Snétberger Talent Center, fondazione che si occupa del recupero attarverso la musica d'eccellenza di giovani con disagio sociale e culturale, prevalentemente ma non solo, Rom e Sinti. 

Qui Signorelli è stato chiamato come docente per una master class estiva di Jazz. 
Un’opportunità di sviluppo personale e soprattutto didattico per un musicista, che a fianco di una eccelsa carriera artistica come esecutore e compositore, non disdegna la didattica e la formazione dei giovani, applicando, anche se in un ambito più locale, le idee e le finalità del centro creato dal collega musicista ungherese Ferenc  Snétberger.

A Ermanno Signorelli piace moltissimo l’idea della musica anche come strumento di riscatto sociale e personale. 
Ecco cosa ci ha detto, in partenza per l'Ungheria. 

La musica è senz’altro un potente mezzo di recupero del disagio sociale, non tanto come eventuale ascensore sociale, ma come una possibile terza via. Una via  in cui la costruzione di un solido “mondo interiore”  permetta di ritrovare valori collettivi sinceri e, nel contempo, protegga da forme arcaiche di convivenza e di modelli sociali che, per loro natura, generano disagio.
            “L'espressione artistica, proprio perché esprime, richiede innanzitutto di costruire, poi di esprimere. Così, la pratica musicale, ha una forza straordinaria, che crea relazioni positive e giusta aggregazione, soprattutto giovanile.”
            “Quindi, anche questa pratica richiede che si proceda con cautela, con attenzione, che anche le acquisizioni non siano tutte uguali, che non siano finalizzate ad ottenere un prodotto commerciale, adatto solo ad emozionarci a “tempo”, come ci emoziona qualunque prodotto da consumare con avidità e che, purtroppo, non è in grado rilasciare lentamente materiale che sedimenti, che permetta quella costruzione di un “mondo  interiore”.
“La musica è un linguaggio, non un gioco o un passatempo: é la chiave di lettura della vita, e come tale la sua interpretazione è la grande opportunità.” 


Il talent Center
Chitarrista e compositore ungherese di origine rom Ferenc
Snétberger è un musicista affermato internazionalmente che vive oggi a Berlino. Nato in Ungheria  a Salgótarján nel 1957, Ferenc è il figlio più giovane di una famiglia di musicisti; si può dire che è nato e cresciuto sempre immerso nella musica. Dal padre ha imparato  le basi della chitarra, ha poi studiato musica classica a scuola  e successivamente la chitarra jazz nel Conservatorio di Musica di Budapest (la più avanzata accademia musicale del paese). 
All'inizio della sua carriera il chitarrista insegnava in Germania in una scuola di musica che sosteneva i giovani talenti musicali Sinti e Rom.  Dopo aver incontrato i giovani rom e le loro famiglie nei suoi concerti in tutta l’Europa orientale e centrale, è stato chiaro a Snétberger che anche questa regione aveva bisogno di un tipo di istituto musicale simile a quella nato in Germania.
E’ nato così nel 2011 anche in Ungheria un Centro per sostenere giovani  talenti affiancandoli a musicisti più esperti che li accompagnino nel loro sviluppo artistico. L'insegnamento si basa sulle loro conoscenze e competenze pregresse. Nel centro viene dato il supporto per ampliare i loro talenti in direzione di jazz, musica classica e world music (contaminazione tra musica popolare ed etnica).
Il Centro è stato inaugurato nel 2011 con la prima formazione di dodici settimane per 60 partecipanti a Felsőörs (villaggio nella parte occidentale dell'Ungheria). Ogni anno 60 giovani allievi partecipano al programma. Il personale del Centro visita aree svantaggiate per reclutare figli di talento. I partecipanti usufruiscono di  corsi di insegnamento e formazione (nei cosiddetti "campi"), mentoring personalizzato su misura e assistenza paritaria. Oltre ai corsi formali, il Centro assegna anche mentori personali a ciascuno dei partecipanti.
Attualmente il  Centro sta lavorando ad un servizio di mentoring post-programma e si adopera per aiutare i suoi alunni diffondendo informazioni di sviluppo della carriera (informazioni su stipendi, opportunità di performance, ecc.) e soprattutto organizzando esibizioni regolari in tutto il mondo.

I numeri del Centro:
·         500 candidati esaminati ogni anno
·         240 studenti che hanno completato il  programma
·         60 studenti  avviati a scuole di musica o università
·        Formazione di 53 ensemble di jazz e  classica
·        100 ore di  concerti  per anno
·        27 insegnanti artisti rinomati
·         4 mentori di origine Rom
·         9 animatori
·        19 volontari