martedì 24 aprile 2018

Chi dimentica il passato non ha futuro. Storia e Vita per il 25 Aprile, 2



La lotta partigiana a Padova e nel suo territorio.





Pochi padovani hanno occasione di attraversare via Concetto Marchesi, ma molti di più passano sotto le finestre del liceo omonimo. Tutti andando in ospedale scorgono largo Egidio Meneghetti e se hanno studiato al Selvatico o a Farmacia sanno bene di cosa si parla.   
 Moltissimi  inoltre percorrono quotidianamente la via Sette Martiri, dimentichi dei nomi di chi qui è ricordato; poi si immettono in via Chiesanuova e passano davanti alla ex caserma Romagnoli, ma poco o nulla sanno di padre Placido Cortese. Un po' più avanti e arrivano alla caserma Pierobon, un tempo affollatissima di militari di leva.
Sarebbe interessante sapere quanti ancora collegano i nomi di Marchesi, Meneghetti, Pierobon, di padre Placido e di tanti altri anonimi, ricordati genericamente come martiri, alla loro vita e alle loro imprese. Eppure la città è piena di evidenti riferimenti ad una realtà molto viva che fece di Padova una città della Resistenza.
Ormai solo gli storici sanno dell'insurrezione del 28 aprile 1945: chi cerca di posteggiare in centro, se vuole spendere una fortuna va in piazza Insurrezione, ma quanti leggono per intero la targa? 
E' una memoria che sta svanendo col venire meno  degli uomini che l'hanno resa viva in questi settant'anni. Ma soprattutto il ricordo si sbiadisce col venir meno della cultura e della consapevolezza di un passato che  ha dato forma al nostro presente, che piaccia o no ai nuovi fascistelli o a chi ne svaluta il valore i militare o ne mette in evidenza solo gli eccessi. 
E' vero: i partigiani non liberarono da soli l'Italia come fecero gli iugoslavi con la loro terra. Ma l'importante ruolo dell'esercito anglo americano ben poca cosa sarebbe stato se quella moltitudine di uomini e donne non avessero ridato dignità alla patria.
Le migliaia di nomi e di fatti che hanno reso viva la resistenza nel Padovano sono stati raccolti e ripercorsi da Francesco Feltrin. 

“…. allora nessuno ci aveva chiamato a fare qualcosa ma molti hanno sentito il bisogno di testimoniare con la lotta la loro fede nella libertà” . 

Così si esprimeva Francesco Feltrin visitando una scuola nel 2008.  Questo storico anomalo e talvolta fuori dal coro, che di mestiere faceva altro, ha lasciato una raccolta di scritti, di schede, di appunti, tutti rigorosamente scritti a mano che in vita non ebbe tempo di sistemare; e forse non trovò nessuno nè in campo editoriale, nè politico, nè accademico che lo incentivasse a farlo. 
La figlia Barbara e Annita Maistrello con un certosino lavoro durato sei anni hanno sistemato il lascito e resa possibile la pubblicazione. Lo presenteranno a Rubano il 27 aprile. 
Si tratta di un'opera monumentale in tre tomi, che ha il pregio di ricostruire per la prima volta in modo sistematico tutti gli avvenimenti della Resistenza a Padova e in provincia.
Il lavoro, ben documentato e di ampio respiro, considera tutti gli eventi del periodo resistenziale come un grande affresco che ha come sfondo la città e il suo territorio. Pur nella profondità dell’analisi, non è opera di parte ed è percorsa da profonda onestà e rigore intellettuali: Francesco Feltrin non era uomo animato da spirito partitico, era obiettivo, lontano da ogni schema ideologico.
Il libro, per la sua scrittura comprensibile e per la precisa ricostruzione degli eventi, è da considerarsi un’opera di divulgazione e uno strumento fondamentale di consultazione non solo per gli addetti ai lavori ma anche per quanti vogliono conoscere un drammatico periodo della nostra storia.

  
Francesco Feltrin è nato a Padova nel 1925. 
Giovanissimo ha aderito a Giustizia e Libertà e poi al Partito d’Azione, sciolto il quale è entrato a far parte del Partito Socialista Italiano.
Per molti anni consigliere comunale a Padova, è stato assessore all’Urbanistica dal 22 febbraio 1965 al 11giugno 1974 e alla Cultura dal 13 ottobre 1975 al 13 luglio 1979 e, dal 1980 al 1985, consigliere regionale. A lungo è stato segretario dell’Istituto veneto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea presso l’Università di Padova.
Ha pubblicato: La persecuzione degli ebrei in Italia e nel Veneto in Il Veneto nella Resistenza - Contributo per la storia della lotta di liberazione nel 50° anniversario della Costituzione, a cura dell’ Associazione degli ex consiglieri della Regione Veneto (1997), Nuovi documenti su Silvio Trentin (1999) e con G. Lenci, Padova nella seconda guerra mondiale - memorie monumentali dalla guerra 1940-1943 alla Resistenza (2008).

È morto a Padova nel 2009.

martedì 17 aprile 2018

Chi dimentica il passato non ha futuro. Storia e Vita per il 25 Aprile - 1

Rosangela Pesenti:  le donne dalla Resistenza alla Costituzione e al femminismo. 
Le lotte per i diritti e l'emancipazione femminile.






Quando promuove un evento culturale, all'organizzatore può capitare di trovare una persona che dice cose molto interessanti, ma in modo soporifero; oppure può imbattersi in uno di quegli oratori di cui si sa che "non importa quello che dice, ma come lo dice". 
Esiste, però,  anche una terza possibilità: quella di avvicinare una persona che sa quello che dice, che lo dice bene ed è in grado di affascinare il pubblico. 
E' il caso di Rosangela Pesenti, invitata da Storia e Vita per il settantatreesimo anniversario della Liberazione, con l'intento di non fare della ricorrenza  una celebrazione retorica e fredda, ma un evento arricchente e coinvolgente, com'è nostra  abitudine.  

Scrittrice (scrittora?), poetessa, insegnante, storica, antropologa, conseullor, analista transazionale, brillante conferenziera? Sicuramente tutto questo, ma anche molto altro: Rosangela Pesenti, come a lei stessa piace definirsi, è un'attivista. Un'attivista del movimento femminista, "nata in un angolo della pianura padana, cresciuta dove le donne si incontrano". 
La Pesenti, inoltre, è anche presidente dell'Associazione Nazionale degli Archivi dell'Unione Donne  Italiane, un importante Istituto Culturale di studi e ricerca, che tiene viva l'attenzione "su una parte significativa della storia  delle donne italiane e in particolare della storia politica del nostro Paese, spesso poco conosciuta"

Per i più giovani che poco hanno sentito parlare dell'UDI, ecco in questo link un'utile e sintetica ricostruzione storica, che li porterà anche a comprendere il significato  di una sottile variazione terminologica, che definisce l'organizzazione, tuttora in vita, anche se con presupposti organizzativi molto diversi dal passato,  come Unione delle Donne in Italia. 

L'incontro di Venerdì 20 a Rubano, come avrete ormai compreso, sarà dedicato alla Resistenza al femminile, rivisitata attraverso la figura di una partigiana molto particolare, Velia Sacchi, e proiettata poi nella realtà delle lotte delle donne contro le discriminazioni e la violenza di genere, sino ai nostri giorni.

Mi sembra di sentire già l'usuale commento all'uscita dei nostri incontri, sia di quelli affollatissimi che di quelli poco frequentati: 
"mi dispiace per chi non è venuto.." (P.M.)


Per approfondire: 
Solo ventun donne, elette da quattro partiti, con storie famigliari e politiche diverse, profondamente unite dall’antifascismo, dalla convinzione che la democrazie vive solo se tutte e tutti hanno il diritto di votare ed essere votati, che nel matrimonio i coniugi devono essere pari, che il salario deve essere pari a parità di lavoro, che la Repubblica ha il compito di rimuovere gli ostacoli che “di fatto, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione (…)”, che la sovranità appartiene al popolo, e metà del popolo è donna, che la Repubblica ripudia la guerra. Siamo nate e nati dentro questi principi come in una culla protettiva ma non erano scontati, non erano convinzioni unanimi tra gli uomini della Costituente. Le ventun donne si tenevano per mano quando fu votato l’art. 11. Quelle donne avevano imparato che gli uomini decidono la guerra e le donne devono fare poi il doppio di fatica per conservare la vita, rimuovere le macerie, ricostruire relazioni e sentimentiContinua a leggere


Opere di Rosangela Pesenti:





  
  













martedì 3 aprile 2018

Newsletter n. 2- Aprile 2018

Sommario: 

  • Prosegue la raccolta punti presso l'ALI' di Rubano, pag.1.
  • Storia e Vita per il 25 aprile, pag. 2.
  • Storia e Vita e i testimoni del terrorismo; ultimo appuntamento della stagione 2017/18 il 19 maggio a Padova, pag. 3.
  • Un progetto ambizioso: "Proviamo insieme?" - I testimoni del 2018/19, pag. 4.