martedì 17 aprile 2018

Chi dimentica il passato non ha futuro. Storia e Vita per il 25 Aprile - 1

Rosangela Pesenti:  le donne dalla Resistenza alla Costituzione e al femminismo. 
Le lotte per i diritti e l'emancipazione femminile.






Quando promuove un evento culturale, all'organizzatore può capitare di trovare una persona che dice cose molto interessanti, ma in modo soporifero; oppure può imbattersi in uno di quegli oratori di cui si sa che "non importa quello che dice, ma come lo dice". 
Esiste, però,  anche una terza possibilità: quella di avvicinare una persona che sa quello che dice, che lo dice bene ed è in grado di affascinare il pubblico. 
E' il caso di Rosangela Pesenti, invitata da Storia e Vita per il settantatreesimo anniversario della Liberazione, con l'intento di non fare della ricorrenza  una celebrazione retorica e fredda, ma un evento arricchente e coinvolgente, com'è nostra  abitudine.  

Scrittrice (scrittora?), poetessa, insegnante, storica, antropologa, conseullor, analista transazionale, brillante conferenziera? Sicuramente tutto questo, ma anche molto altro: Rosangela Pesenti, come a lei stessa piace definirsi, è un'attivista. Un'attivista del movimento femminista, "nata in un angolo della pianura padana, cresciuta dove le donne si incontrano". 
La Pesenti, inoltre, è anche presidente dell'Associazione Nazionale degli Archivi dell'Unione Donne  Italiane, un importante Istituto Culturale di studi e ricerca, che tiene viva l'attenzione "su una parte significativa della storia  delle donne italiane e in particolare della storia politica del nostro Paese, spesso poco conosciuta"

Per i più giovani che poco hanno sentito parlare dell'UDI, ecco in questo link un'utile e sintetica ricostruzione storica, che li porterà anche a comprendere il significato  di una sottile variazione terminologica, che definisce l'organizzazione, tuttora in vita, anche se con presupposti organizzativi molto diversi dal passato,  come Unione delle Donne in Italia. 

L'incontro di Venerdì 20 a Rubano, come avrete ormai compreso, sarà dedicato alla Resistenza al femminile, rivisitata attraverso la figura di una partigiana molto particolare, Velia Sacchi, e proiettata poi nella realtà delle lotte delle donne contro le discriminazioni e la violenza di genere, sino ai nostri giorni.

Mi sembra di sentire già l'usuale commento all'uscita dei nostri incontri, sia di quelli affollatissimi che di quelli poco frequentati: 
"mi dispiace per chi non è venuto.." (P.M.)


Per approfondire: 
Solo ventun donne, elette da quattro partiti, con storie famigliari e politiche diverse, profondamente unite dall’antifascismo, dalla convinzione che la democrazie vive solo se tutte e tutti hanno il diritto di votare ed essere votati, che nel matrimonio i coniugi devono essere pari, che il salario deve essere pari a parità di lavoro, che la Repubblica ha il compito di rimuovere gli ostacoli che “di fatto, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione (…)”, che la sovranità appartiene al popolo, e metà del popolo è donna, che la Repubblica ripudia la guerra. Siamo nate e nati dentro questi principi come in una culla protettiva ma non erano scontati, non erano convinzioni unanimi tra gli uomini della Costituente. Le ventun donne si tenevano per mano quando fu votato l’art. 11. Quelle donne avevano imparato che gli uomini decidono la guerra e le donne devono fare poi il doppio di fatica per conservare la vita, rimuovere le macerie, ricostruire relazioni e sentimentiContinua a leggere


Opere di Rosangela Pesenti:





  
  













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