domenica 21 maggio 2017

Il grande cinema a Rubano: Alessandro Gassmann v/s Richard Gere...





Ed io come mi sarei comportato?














Venerdì 26 maggio, ore 20.30,
Auditorium dell'Assunta - Via Palù, Rubano.
Ingresso libero.

I NOSTRI RAGAZZI -   2014
Regia di  Ivano De Matteo
Interpreti: Alessandro Gassman, Luigi Lo Cascio, Giovanna Mezzogiorno, Barbora Bobulova.
Presentato al Festival di Venezia  nella “Giornata dell’autore”.
Segnalato al Nastro d‘argento e al Davide di Donatello.

Il film si apre con un episodio di quotidiana follia: un litigio tra automobilisti  finisce in tragedia.  Il  fatto  coinvolge due fratelli. Paolo, pediatra generoso e altruista, ha in cura una delle vittime dell’incidente e Massimo, avvocato penalista quotato e sufficientemente cinico, è il difensore del colpevole dell’omicidio. 
La moglie  di Paolo è una donna che  lavora, colta, borghese con un non troppo  mascherato senso di superiorità nei confronti della moglie di Massimo, che si presenta come il concentrato della futilità. Due nuclei familiari, in un rapporto di  latente rivalità, con  stili di vita profondamente diversi,  ispirati ad una inconciliabile visione dei valori  sociali.

Un secondo fatto di cronaca, riportato dalla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto”,  coinvolge ancora le due famiglie. Una povera barbona è presa  a pugni e calci ed è lasciata morta per strada.  I responsabili di questa bestiale bravata sono i due cugini, la figlia di Massimo ed il figlio di Paolo. Ancora una volta  i due fratelli  sono coinvolti da un fatto di violenza che ora, però,  entra profondamente nel loro tessuto familiare, sconvolgendo le relazioni e portando alla luce una situazione di incomunicabilità e di estraneità tra genitori e figli.
Succede poi  che,  per caso, Massimo ascolti un colloquio tra i due cugini e scopra così una figlia che non conosce: una persona opportunista e totalmente priva di moralità.
Il padre ne  rimane profondamente sconvolto, cambia atteggiamento nei confronti delle colpe dei ragazzi,   rivelando, così, che i caratteri paterni non sono poi così definiti.
Il film, condotto in un crescendo di tensione e di conflittualità, si conclude con un  finale a sorpresa, per alcuni assolutamente inopportuno e deludente. Il regista non vuole o non può proporre una soluzione ad una situazione dilemmatica. Si costringe, così, lo spettatore a porsi una domanda: “E io come mi sarei comportato?”
Ottaviano Lorenzoni

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