sabato 16 gennaio 2016

Memoria e Ricordo a Rubano


Dalle tragedie del novecento alla nuova Europa che (forse) verrà

Quest'anno Storia e Vita si presenta a Rubano con una serie di testimonianze e di racconti molto interessanti. 
Si inizia il 27 gennaio con il drammatico racconto di Enrico Vanzini, l'ultimo sonderkommando italiano, intervistato da Roberto Brumat.
Il 5 febbraio assisteremo ad una inedita serie di testimonianze i cui attori sono accomunati dall'ineluttabile destino dell'esule: lo sradicamento dalla propria terra, dagli affetti, dalla famiglia, a causa di avvenimenti storici e politici,  che  sovrastano la volontà dei singoli e li inducono a compiere scelte, talvolta obbligate, talvolta frutto di un non comune coraggio.
Naturalmente il posto d'onore nella serata
toccherà a Sergio Basalisco, esule istriano, uno dei trecentomila italiani costretti ad abbandonare luoghi, beni ed affetti alla fine della seconda guerra mondiale. Sarà una testimonianza personale lucida e toccante come è nello stile di Sergio, accompagnata da importanti annotazioni storiche sulla situazione del momento.
Si trattò di un esodo straordinario, contraddittorio e sicuramente male accolto in "patria", per povertà, ignoranza e pregiudizi ideologici. Sono passati moltissimi anni e le "parti" hanno cominciato a dialogare più serenamente, come si è visto nell'incontro dell'anno scorso.
Ma il tema dell'esodo, della migrazione forzata, ai giorni nostri non si può esaurire nel ricordo e nella commemorazione di un passato lontano, ma le cui ferite restano ancora aperte in molti. Nell'ultimo ventennio  e soprattutto in questi giorni siamo stati  e siamo toccati da altre migrazioni, da altre tragedie, da altre fughe che non ci vedono più protagonisti come nel dopoguerra, ma nella altrettanto difficile posizione di ospitanti. Si tratta di temi complessi, spesso utilizzati dalla propaganda per accendere gli animi, ingigantendo   naturali paure e reali contraddizioni. Siamo però convinti che la reale conoscenza dei fenomeni, la riflessione e l'analisi debbano essere portati in primo piano. 
La nostra proposta, praticata con la consueta tecnica della testimonianza e del racconto vuole fare conoscere, oltre alle realtà politiche ed economiche che generano le questioni, anche  le persone. Siamo consapevoli, infatti, che ascoltare e guardare negli occhi "l'umanità" previene l'insorgere di "mostri" nelle singole menti e nel corpo delle società. E questo sia nel caso degli antichi fantasmi del novecento, come la Shoah e  lo sterminio su basi razziali, sia nel caso del nuovo razzismo identitario, che si profila ai nostri giorni.  

   

Nessun commento:

Posta un commento