mercoledì 24 dicembre 2014

Ebrei nel Salento, 2







Storia di un rapporto

secolare e contrastato










La foto in alto riproduce uno dei 3 murales lasciati a santa Maria al bagno, località marina in comune di Nardò, dagli ebrei ospiti del centro di accoglienza aperto dagli inglesi nella cittadina salentina nel 1943 e rimasto operativo sino al 1947. 

In realtà i primi ad arrivare, alla fine del dicembre del 1943 furono gli slavi, ebrei e non, profughi dai paesi balcani, che presto, a parte gli ebrei, rientrarono in patria, man mano che i loro paesi venivano liberati dagli alleati. Gli ebrei, invece rimasero e altri, questa volta in gran numero ne arrivarono dopo il 1945, quando furono aperti i campi di sterminio dell'Europa orientale e liberati i sopravvissuti. Il numero massimo di ospiti sarà di 4000 unità.
I nuovi arrivati erano molto diversi dai precedenti; erano tristi, non c'erano famiglie complete, non c'erano bambini, nè vecchi: erano i sopravvissuti dai lager nazisti. Così i neretini scoprirono che quello che si era verificato 400 anni prima nelle loro terre e che forse loro stessi non conoscevano, si era riproposto, con l'aggravante di particolari scientificamente agghiaccianti nel loro secolo. 
L'arrivo al centro di accoglienza
Santa Maria al bagno all'epoca dei fatti


Lo apprendevano dai racconti dei loro ospiti, che lentamente, vincendo l'angoscia e la reticenza di chi ha visto gli orrori più incredibili, iniziavano a raccontare. E qui si ripropose in maniera vistosa e inimmaginabile, dopo le inevitabili tensioni dei primi tempi, la forma mentis delle popolazioni salentine: l'ebreo, da ospite indesiderato, diviene ospite privilegiato, si fraternizza, si passa il tempo assieme. 



Torneo di calcio "misto"

Poi iniziano ad arrivare gli ebrei che da tutta l'Europa aderiscono al movimento sionista e che cercano di dirigersi verso la Terra Promessa, osteggiati dagli inglesi, allora filoarabi.
Ecco che così da Nardò, da Taranto, da Brindisi passa un altro pezzo di storia destinato a condizionare il ventesimo secolo e l'attuale. Il murale riprodotto in alto, infatti, rappresenta i campi circondati da filo spinato dell'Europa centro orientale, la salvezza nell'Italia meridionale e da li il fiume umano che attraversa il mare per giungere alla Terra Promessa.


Santa Maria al bagno oggi
Il post precedente: ebrei nel Salento, 1

Nessun commento:

Posta un commento